Torre Lapillo - Porto Cesareo
Torre Lapillo è una frazione del comune di Porto Cesareo
Ubicata sul mar Jonio. Prima del 1975 era frazione del comune di Nardò (come Porto Cesareo) poi lo è diventata di quest'ultimo. Trattasi di una località sviluppatasi in circa un ventennio a partire dal 1950, durante il boom edilizio che coinvolse un po' tutta la zona di Arneo.
La torre di avvistamento di Torre Lapillo, conosciuta con il nome di torre di San Tommaso e recentemente restaurata, è una delle più grandi del territorio, presenta una scalinata di accesso con 3 archi sottostanti e una struttura a base quadrata. Fa parte del sistema difensivo costiero voluto da Carlo V per proteggere il Salento dalle invasioni dei Saraceni. Fu terminata nel 1568.
Caratteristiche della località e della costa
Torre Lapillo è una località balneare in cui la presenza di "seconde case" crea in estate qualche problema di congestione turistica. L'ambiente naturale è discretamente conservato e le insenature definite da torri del sistema difensivo costiero ideato da Carlo V richiamano migliaia di turisti affascinati anche dal mare cristallino definito esotico, tropicale ed ammaliante. Il mare cristallino e pulito, la bellezza seduttrice degli arenili sabbiosi che si perdono a vista d'occhio, lungo il litorale di questa località, fanno di Torre Lapillo un angolo di paradiso, dalle condizioni ottimali per trascorrere nella pace più assoluta le vacanze estive. Anche i fondali offrono buone opportunità agli amanti della pesca e a chi ha l'hobby di esplorare gli abissi del mare. Sono presenti vari stabilimenti balneari, ristoranti e servizi di ogni genere. E' presente sia una bassa scogliera che le spiagge caratterizzate da sabbia fine e bianca.
Tra le ricorrenti manifestazioni molto interessante è quella della Sagra del Pesce fritto il 3-4 agosto.
Come raggiungere Torre Lapillo
In auto:
Autostrada fino a Bari, uscita Bari-Nord, Superstrada fino a Lecce, SS 101 Lecce-Gallipoli uscita Copertino e seguire le indicazioni per Porto Cesareo - Torre Lapillo.
In treno:
In treno fino alla stazione FFSS di Lecce da cui è possibile proseguire in autobus usufruendo del servizio di trasporto locale su strada Salento in Treno e in Bus o del servizio autolinee STP Lecce.
In aereo:
L'aeroporto più vicino è Brindisi (per maggiori informazioni sugli aeroporti visita: Aeroporti di Puglia) dal quale è possibile raggiungere Lecce tramite servizio navetta a pagamento per poi proseguire in autobus.
Parco Marino Porto Cesareo
Porto Cesareo
Ente gestore: Consorzio tra i Comuni di PORTO CESAREO, NARDO' e la Prov. di Lecce
Superficie: 17.156,90 ha.
Provincia: Lecce
Istituzione: Decreto 12/12/97 G.U. n.45 del 24/02/98
Porto Cesareo grazie al suo "porto naturale" che si affaccia sull'Isola Grande, detta anche Isola dei Conigli è uno dei più bei posti della costa salentina. Essa dista solo 500 m dalla costa ed è ricoperta da una folta pineta di 'Pino d'Aleppo' e da acacie, piantate dai forestali nel circa 40 anni fa. I fondali presentano un caratteristico ambiente sub-tropicale con associazioni animali molto particolari e tipiche dei mari caldi. Il coralligeno, per la presenza di madreporari, si trova a profondità minime ed a brevissima distanza dalla costa. Si incontrano infine coloratissimi nudibranchi ed il gasteropode " Mitra zonata ", la cui conchiglia scura a fasce marroni chiare è molto ricercata e considerata una vera rarità dai collezionisti. Il litorale della riserva di Porto Cesareo è molto frastagliato e vario: dalle spianate calcaree dei terrazzi si passa alle spiagge, dove la duna costiera ospita una fitta vegetazione arbustiva tra golfi, insenature, speroni rocciosi, scogli e isolotti. L'integrità dei fondali è testimoniata dal recente avvistamento di alcuni giovani esemplari di Caretta caretta, che è ormai una rarità in Italia peninsulare. In forma ufficiosa l'annuncio della istituzione di n.6 riserve marine, tra cui quella di Porto Cesareo, era già stato dato dal Ministro Ronchi in occasione della Prima Conferenza Nazionale Aree Naturali Protette organizzata a Roma, dal 25-28 settembre 1997, dal Ministro dell'Ambiente. L'area interessa i comuni Porto Cesareo e di Nardò, entrambi della Provincia di Lecce. Una prima perimetrazione della Riserva era stata indicata dal Comitato per le Aree Naturali Protette (G.U. n. 214 del 13.0931997, suppl. n.183). L'area protetta di Porto Cesareo è stata istituita ufficialmente il 12 dicembre 1997, con il Decreto del Ministro dell' Ambiente pubblicato sulla "GAZZETTA UFFICIALE N. 045 SERIE GENERALE PARTE PRIMA DEL 24 02 1998".
Aspetti Geologici di Porto Cesareo
La costa dell'area marina protetta "Porto Cesareo" conserva ancora intatti alcuni tratti che consentono una corretta valutazione all'evoluzione naturale avvenuta sulla stessa. Tale fenomeno ha incentivato enormemente lo sviluppo di studi di dinamica ambientale tanto che, già a partire dal 1971, il Professore Pietro Parenzan aveva sollecitato le autorità competenti a salvaguardare questi lembi di costa, nei quali i cordoni di altissime dune, ghetti, le saline retrostanti ed i particolari sprofondamenti del terreno di origine carsica, detti spunnulate, ospitano ancora oggi un rigogliosa vegetazione naturale. Particolarmente importante, ai fini della salvaguardia dell'aspetto, costiero dell'area, è l'azione combinata delle dune e della prateria di Posidonia oceanica che svolgono, in perfetta sinergia, una efficace azione antierosiva. Infatti, mentre le dune arginano gli effetti di asporto della sabbia provocati dal vento, la prateria Posidonia smorza l'azione delle correnti marine; entrambe poi attuano l'azione erosiva delle onde: le dune sulla riva e la posidonia sott'acqua. Le dune e le saline comprendono specie vegetali costiere in lenta ma progressiva scomparsa, dovuta soprattutto alle bonifiche e all'edilizia selvaggia. Come tutte le terre del nostro Pianeta, anche la Puglia nacque dal mare: non di colpo né con le forme di oggi, ma poco alla volta, nel corso di milioni e milioni di anni. L'esame della natura e della disposizione del suolo e del sottosuolo, permette di scoprire che la Puglia cominciò a sollevarsi lentamente nell'era Cenozoica (circa 70 milioni di anni fa) e continuò sua emersione a più riprese e con sempre maggiore energia. La sua originaria struttura emersa, costituita da zone calcaree del Cretacico (che risalgono ad un centinaio di milioni di anni fa) fu riemersa quasi tutta dal mare, lasciando emerse solo le aree più alte che formarono una specie di arcipelago, con isolette e scopi e scogli da nord-ovest a sud-est. Più tardi, dopo una nuova retrocessione del mare avutasi durante il Pliocene (da undici ad un milione di anni fa), quegli scogli e quelle isolette risultarono congiunti alla loro base, e la Puglia si saldò all'Appennino. Studi condotti al riguardo hanno evidenziato che circa 10.600 anni fa la linea di costa era all'incirca sulla odierna batimetrica dei 50 metri, mentre poche migliaia di anni fa era al di sopra dell'attuale linea di costa di qualche metro; all'incirca 5.000 anni fa la Puglia ha assunto una conformazione simile a quella attuale. Specifici studi geologici hanno inoltre consentito di rilevare che la evoluzione dei principali aspetti morfologici dei cordoni dunari e delle saline si ritrova proprio nell'andamento del fondo marino dell'area marina protetta.